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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

Un omaggio con Romaamor

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  Sto cucendo un cuscino sorreggi laptop, con la Madonnina di Guadalupe! L’appartamento dei miei nonni paterni, arioso, ampio di stanze e di balconi, s’affacciava su un giardino condominiale d’ombra e verde, tenuto come un luogo fatato da uno scorbutico giardiniere di nome Sandro. Tutt’intorno a quel cuore d’alberi e piante, dove, in una fontanella di pietre, nuotavano dei pesci rossi, c’erano quattro palazzine di cooperativa, costruite per i dipendenti del genio militare, ed erano alte di sei piani toccando col capo il cielo e tutte con i piedi ben piantati sull’Appia Nuova. Andavo a pranzo dai nonni paterni al giovedì solamente, con mio fratello Marco. Laelena, piccola e rotonda, preparava il tavolo in tinello per noi, per i nonni e per la zia Cecilia, detta Cilia, che lì, vedova e da Trieste, si era ritirata. Un giorno, a sorpresa, eccomi, stretta in un cappottino scuro di qualche cugina, rotolata in macchina con tutti i fratelli e andiamo a trovare i nonni e io a ripetere a m...

DA DOMANI IN LIBRERIA

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Anche Tigre aspetta con pazienza Romaamor...

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Su Romaamor rimasto chissà dove non mollo e seguito a scrivere alla casa editrice bookabook che mi risponde così:  Gli ordini delle campagne di crowdfunding vengono mandati in stampa alcune settimane prima della pubblicazione, così che possano arrivare al nostro magazzino (che è una struttura esterna) ed essere spediti prima che il libro sia disponibile in libreria, questo sicuramente lo sai già perchè sei una veterana con noi. Questo è quello che è la norma, purtroppo quest'anno tra settembre e ottobre  ci siamo trovati ad affrontare  dei rallentamenti nella fase di produzione dal nostro stampatore e alcuni disservizi nelle consegne al magazzino. L'ordine delle copie di Romaamor  non è stato regolarmente recapitato in magazzino, ma è rimasto bloccato in una filiale, dal magazzino hanno provato ad andare a ritirarlo, ma non è stato possibile  e ora il pacco risulta in  fase di riconsegna allo stampatore. Spero che tu capisca che  finche non siamo in po...

Un sassolino di nome Marigold

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Dopo Polly arrivò in punta di piedi nella mia vita ancora verde e di giunco Marigold. Anche lei, come Polly, aveva delle sorelline, o meglio una soprattutto, molto più famosa e si chiamava Anna, sì Anna dai capelli rossi. Ma per me di allora, durante le estati incantate a Cala Girgolu, Anna dai capelli rossi non era nessuno. Tutta mia, anzi un pezzo di me, era invece Marigold che viveva anche lei vicina al mare in una grande casa sull'isola di Prince Edward in Canada. Le sue piccole grandi storie erano le mie di tutti i giorni. Lei, come anche io, aveva una famiglia grande fatta di nonne, nonne bis, zie, cugini. Era figlia unica però mentre io avevo tre fratelli e una sorella. E purtuttavia, nel mio minimondo, ero sola a cercare qualcosa che ancora solo luccicava nelle lontananze e che mi chiamava a sé con un voce d'oro. Nel mondo fantastico di Marigold ritrovavo in qualche modo bizzarro la mia ricerca inconsapevole, innocente. Lessi e rilessi il libro, l'unico che avevo in...

Polly, il mio sassolino

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Due bamboline del laboratorio Bebabou in vendita all'erboristeria La Luna nuova di Via dei Serpenti... Fin da piccolissima, leggevo. Oh, no, non ero di quelle bambine che se ne stanno d'un canto, con il libro aperto sulle ginocchia, sorde al contorno frivolo e immersa nel suo mondo immaginario che nascondeva chissà quali profondità. Nonono, niente di tutto questo. Io, nei libri cercavo qualcosa. Non sapevo bene che cosa, ma la cercavo. Ed ecco perché, credo, quando tutte le mie amichine leggevano "Piccole donne" della Alcott, il mio libro di lei era invece "Una ragazza fuori moda". E Polly, così diversa dalle altre, la mia eroina, che mi piaceva mille volte più di Jo March, che tanto andava di moda allora. In cima all'armadio del corridoio, in alto, in alto, dove conservo i miei anni verdi in forma di fotografie, lettere, vita scritta e fotografata, ho ancora la mia copia di allora di quel piccolo libro che mi formò fin da subito come, sì, come bambina e...

Romaamor, quando arriverà?

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In via Clementina, ieri... Il cielo, lo immagino stellato, ma (sospiro) non lo vedo qui dalla finestrella di Roma (la mia pur Romaamor) che guarda sulla silente via del Boschetto. Ah i giorni sardi quando, dalla porticina della cucina, uscivo proprio a quest'ora di quiete in veranda e accompagnata dal piccolo Tigre che mi saltellava intorno, lo sguardo volava al firmamento lassù e m'abbracciava la notte trapunta di piccoli lumi, gli occhietti di Dio. La morbida coda di Tigre disegnava i suoi otto affettuosi, attorcigliandosi intorno alle gambe ed ero lì, sola a sola,  nella vita vera. Respiro. Patapunfete giù per terra. Per spiegare a chi leggerà il percome "Romaamor", in forma di libro di carta, non è arrivato (neppure a me che l'ho scritto). E qui copio e incollo quel che mi ha risposto l'editore al mio punto interrogativo.    Buongiorno Benedetta, La spedizione delle copie della tua Campagna Sono state messe in giacenza da poste invece che consegnate al mag...

Una parentesi sull'editoria (riflettendo)

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Una bambolina a Firenze Molto è cambiato nell'editoria dai tempi, oramai remoti, in cui frequentavo scrittori, scrittrici, il Salone di Torino e scrivevo recensioni di libri per i giornali (ricordo la gioia quando lessi "Per Voce sola" di Susanna Tamaro, i suoi bei racconti, ben prima che uscisse "Va dove port il cuore"... Sì, un cambio di passo epocale che ha marcato una cesura con il passato. Sono nate, ad esempio, le scuole di scrittura, ma quando ero giovane io, simili cose erano considerate delle "americanate", pacchiane, assurde.  I nostri maestri erano solo ed esclusivamente i grandi autori classici che sono chiamati classici proprio perché, in passo gentile, hanno superato le barriere del tempo e della dimenticanza. Sono lor che ci guidano nel cammino. Essi sono e devono esssere, per lo scrittore, immortali e unici maestri. Chi si cimenta nella scrittura dovrà trovare, nel sentiero di carta, i suoi. Per questo, sgomenta, ho ascoltato uno scritt...

Ancora bookabook e io (terza parte)

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Riavvolgiamo minuti, ore e giorni e torniamo a due anni orsono quando cioè, toccato il traguardo delle 200 copie, "Cuoresardo"  https://bookabook.it/libro/cuoresardo/ può dirsi già librino in pectore. Comincia, pochi giorni più tardi, il lavoro redazionale, ovverosia l'editing e bookabook guadagna punti in grande serietà. Si curano di Cuoresardo in due, un redattore (ice) e una editor. Poi sono io a dire la parola finale. Il rispetto reciproco scintilla in un lavoro ben fatto e il libro, in un mesetto, mi pare è pulito e fresco di labor limae. Arriva il momento di scegliere la copertina e dai grafici mi giunge la richiesta di un consiglio. Mmmm. E prendete al volo la liana di Tarzan e scendiamo di un rigo assieme. Tabùm. Dunque il colpo di genio viene a mio marito: una bimba che ascolta il mare da una grande conchiglia. Perfetto, l'applauso è generale e pochi giorni più tardi arrivano due proposte. Scelgo quella che è effettivamente uscita in copertina. Siamo pronti,...

Bookabook e io seconda puntata

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Piccola jana sarda (ne verranno altre più avanti...) Va bene, mi dico, proviamo con questa casa editrice giovane giovane, che (come si capisce dal nome bookabook, ossia, in traduzione, prenota un libro), pubblicherà lo scritto solo se esso, solo soletto, navigando nel mare magnum dell'editoria italiana, troverà almeno duecento lettori pronti a pagarlo anzitempo, ovvero parecchi mesi prima di riceverlo a casa. Una scommessa, un credo, fiducia in chi scrive. E duecento non sono pochi in Italia dove i lettori si contano sulla punta delle dita e sono sempre gli stessi, annegati dalle nuove uscite... Detto fatto, so tutto, le istruzioni sono chiare anche se tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Dopo aver fatto il mio buon labor limae a "Cuoresardo", compilo la scheda e pigio "enter". Via, nell'etere e già "Cuoresardo" è un poco meno mio. Dopo solo due giorni, se non ricordo male, mi arriva la prima notizia che decifro come positiva, in quanto ...

Intervallo nella vita vera

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Ieri mattina, sveglia nell'alba color d'arancio, mi sono ricordata che a ottobre gli alberi del corbezzolo danno i loro fruttolini rossi che sono dolci e rotondi e pieni di pallini. Buoni, sì, ma niente in confronto alla marmellata che io, ogni anno, faccio in casa con solo zucchero e spicchi di mela. Tutto in pentola e poi bisogna passarla al setaccio perché diventi una lingua di miele, color dell'alba di stamane. Così, gambe in spalla e scarponcini, ai piedi mi reco dove so io (veramente dove mi ha indicato Nicola, grazie!) e raccolgo tanti fruttini che sono già, per dire così, in barattolo. Uno per noi, uno per Adriana e uno per Massimiliano che non ha mai assaggiato questa delizia. Tornando a casa, oh, che meraviglia, sono fiorite le rose di Fausta! Mi chino a odorare il loro profumo d'ambrosia e poi, click, faccio una foto che spedisco a Michele per la sua mamma. La quale, poco dopo, mi chiama dalla città in cui vive (lontana dalla sua Sardegna) perché finalmente l...

Bookabook e io, prima puntata...

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La stupenda Madonnina di Oschiri...   Il 31 ottobre, tra poche settimane,  il mio "Romaamor" (gemello di "Cuoresardo") uscirà in libreria e in rete con la casa editrice bookabook. I giorni voleranno, lo so, e nel secretum spero che i miei lettori  amino il secondo (Romaamor) come hanno amato (in molti) il primo (Cuoresardo). Si vedrà. Intanto è  ben  tempo, per me, di fare un piccolo bilancio su queste due avventure letterarie, raccontarle in cronaca sciolta, e dire la mia sulla piccola-grande casa editrice che ha curato e accompagnato  i miei ultimi due libri dal porto sicuro del mio computer al vasto oceano delle vendite. Di certo un terzo libro  con loro non lo pubblicherò, ma non perché i sia trovata male. Per niente. Vabbè, cominciamo dall'inizio e giù d'un rigo. Tutto inizia con il mio blog "Storie tragicomiche della mia infanzia" (ora chiuso) e con un messaggio di Fabio, libraio, che, dopo aver scorso, divertito, qualche post, mi scrive: ...

Altri tempi!

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Seduto accanto a me a  non so quale conferenza stampa (io già al Gazzettino) c'era Marcello Baraghini che allora pubblicava i suoi Millelire e la "Lettera sulla felicità" di Epicuro un best seller di quei tempi lontani, che veniva anche regalato come bomboniera ai matrimoni... Parlammo, non ricordo come e perché. Non sapevo chi fosse quel tipo lungo e magro dallo sguardo vivido e dalla battuta pronta. Parlammo un poco e poi emerse che lui era un editore e che io avevo dei racconti pronti per essere pubblicati. Mmmm, ci mettemmo d'accordo così durante i lunghi pomeriggi trascorsi a chiacchierare tra montagne di millelire e sotto lo sguardo nero di un merlo indiano parlante (ma che cosa dicesse non lo ricordo, purtroppo). Ed ecco l'accordo: lui, Marcello, avrebbe pubblicato il mio "L'ingegnere e altri racconti" e io, Benedetta, mi sarei impegnata ad aiutare Jacovitti (allora ancora vivo) a far parlare del suo "Il Kamasutra spaziale" che, allo...

Io scrittrice, con Casper

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  Per gioco, per divertimento e per vedere come andava, lo scorso gennaio, mi sono iscritta al torneo "Io scrittore" che è figliolo di grandi case editrici, di editor da serie A e di tutto il mondo letterario migliore di questo nostro piccolo Paese. Ho mandato, dunque, come da regolamento l'incipit del mio "Dormi Cecilia", che è un romanzo mio milanese e fresco di penna. Scendiamo giù e spiego le istruzioni. Dunque il torneo si svolge così. Il partecipante invia il suo incipit che deve essere impaginato in modo tal dei tali, poco dopo gli arrivano dodici incipit di altrettanti partecipanti e tutti da valutare ovviamente. Solo facendo le pulci a tutti e dodici gli incipit s'ottengono, mesi dopo, le dodici valutazioni sul proprio scritto. Così ubbidisco, leggo (a fatica alcuni) e scrivo qualche riga in forma positiva, cioè per spronare chi scrive a migliorarsi. Le mie valutazioni, a parte una (che però è lunga e anche troppo lunga) sono tutte positive e me le ...

Libri, lettori e vendite

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Cuoresardo e tra un poco mi arriverà Romaamor per nuove fotografie e nuove idee... Mi incuriosisce  sapere quanto vendono i libri degli altri (avendo appena conosciute le cifre del mio piccolissimo "Cuoresardo" da appena un mese e avendo "Romaamor" sul nastro di partenza, in uscita a ottobre) e così, cerca qui e cerca lì, mi sono imbattuta in questa grafica che mi ha lasciato stupefatta. Vi sono scritte, infatti, le cifre delle vendite dei libri in lizza per lo Strega dello scorso luglio. E ci sono volumi che han venduto poche centinaia di copie e c'è la vincitrice che ne aveva vendute 57 mila! Direte voi, a volte il tanto pubblico non fa la qualità e sono d'accordo, tuttavia fa impressione vedere quanto povere sono le cifre delle vendite e sembra che i lettori, in Italia, siano sempre i medesimi, assediati da troppi scrittori... Per gioco, poi, mi sono andata a leggere su Amazon le anteprime di alcuni dei libri della lista e, lo dico sine ira et studio, non...