Gita al Palazzo Braschi in primaverile solitudine

Che vista s’ammira dal terzo piano di Palazzo Braschi, il museo di Roma! In basso tante formichine umane s’aggirano, in nuvoline e nuvolette, per la piazza Navona mentre, sulla destra, esplode l’azzurro marino della fontana del Moro. Ma, presto, alza lo sguardo verso la lanterna borrominiana della chiesa di Santa Agnese! Ricamata nel cielo appena lavato dai cherubini, essa svetta in alto e noi con lei nelle altezze divine. Torno a terra e m’aggiro, solissima, in un museo dove non sono mai stata. E’, come ho già detto, il Palazzo Braschi e proverò, se avrete la pazienza di venirmi appresso, a raccontarvi per sommi capi questa gemma che in pochi, credo, conoscono. Si sale in ascensore al terzo piano, dove stanca una guardiana s’appisola quasi, legata a un romanzo. Dritto per dritto scorrono, in un video, le immagini degli sbancamenti della Spina di Borgo, uno scempio – per me – e anche per chi, suo malgrado, ne fu progettista ed esecutore, cioè Marcello Piace...