Altri tempi!


Seduto accanto a me a  non so quale conferenza stampa (io già al Gazzettino) c'era Marcello Baraghini che allora pubblicava i suoi Millelire e la "Lettera sulla felicità" di Epicuro un best seller di quei tempi lontani, che veniva anche regalato come bomboniera ai matrimoni... Parlammo, non ricordo come e perché. Non sapevo chi fosse quel tipo lungo e magro dallo sguardo vivido e dalla battuta pronta. Parlammo un poco e poi emerse che lui era un editore e che io avevo dei racconti pronti per essere pubblicati.

Mmmm, ci mettemmo d'accordo così durante i lunghi pomeriggi trascorsi a chiacchierare tra montagne di millelire e sotto lo sguardo nero di un merlo indiano parlante (ma che cosa dicesse non lo ricordo, purtroppo). Ed ecco l'accordo: lui, Marcello, avrebbe pubblicato il mio "L'ingegnere e altri racconti" e io, Benedetta, mi sarei impegnata ad aiutare Jacovitti (allora ancora vivo) a far parlare del suo "Il Kamasutra spaziale" che, allora, non mi faceva né caldo né freddo (e come sono cambiata da allora...).

Il libriccino uscì e conteneva tre racconti che, a mio giudizio (ma non a quello di Marcello), non erano i migliori. Poi mi spiegò il busillis che allora non capii. Erano i racconti più feroci verso il mio mondo d'origine e a lui, da buon radicale, quello piaceva e interessava. Colpì nel segno: quell'anno, esclusa dalla mia famiglia, passai il Natale con la zia Beatrice e con Paolo. Oh, sospiro,  sono cose capitate tanti anni fa...

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