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Visualizzazione dei post da febbraio, 2025

Gita al Palazzo Braschi in primaverile solitudine

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  Che vista s’ammira dal terzo piano di Palazzo Braschi, il museo di Roma! In basso tante formichine umane s’aggirano, in nuvoline e nuvolette, per la piazza Navona mentre, sulla destra, esplode l’azzurro   marino della fontana del Moro. Ma, presto, alza lo sguardo verso la lanterna borrominiana della chiesa di Santa Agnese! Ricamata nel cielo appena lavato dai cherubini, essa svetta in alto e noi con lei nelle altezze divine. Torno a terra e m’aggiro, solissima, in un museo dove non sono mai stata. E’, come ho già detto, il Palazzo Braschi e proverò, se avrete la pazienza di venirmi appresso,   a raccontarvi per sommi capi questa gemma che in pochi, credo, conoscono. Si sale in ascensore al terzo piano, dove stanca una guardiana s’appisola quasi, legata a un romanzo. Dritto per dritto scorrono, in un video, le immagini degli sbancamenti della Spina di Borgo, uno scempio – per me – e anche per chi, suo malgrado, ne   fu progettista ed esecutore, cioè Marcello Piace...

Vivere, scrivere, cucire

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  Le mie violette, pensando alla nonna Lisetta che tanto le amava Mi sono domandata, ieri sera, stanca per la giornata faticosa (spiritualmente parlando), perché mi piace (a parte la preghiera)  far solo due cose nelle ore che il Signore mi dona e cioè scrivere e cucire. A scrivere ho cominciato a sedici anni e il mio primo racconto "Riti di passaggio" arrivò secondo - molti anni più tardi - in un premio organizzato dall'allora nascente scuola Holden (mi pare) che si tradusse in un librino qui  https://www.amazon.it/Folgorazioni-migliori-racconti-concorso-letterario/dp/8889385839  (non  disponibile, leggo). Da allora non ho più smesso e ho letto, per trovare il mio sentiero alpino, tanti di quei libri che ne ho perduto il conto e di alcuni anche la memoria. Tutti però un semino loro l'han lasciato, se è vero come è verissimo che, per mano, tanti scrittori, autori di quei libri, mi conducono alla meta. Scrivere, sì, è la mia strada e la mia missione. E poi cucire...

Una mattinata d'oro

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Alla professoressa Aurora, e a Marta, Allegra, Tobia, Pietro e  a tutti i ragazzi della seconda media dell'Istituto tal dei tali che se ne sta in una piazzola verde, proprio accanto a un bel parchetto in pennacchio smeraldino, vorrei mandare con un francobollo exprés, il mio grazie in cartoncino rosa. Sì grazie per gli occhi rotondi, temperati dalla curiosità, con cui avete seguito le mie tante parole, senza stancarvi - mi pare - mai. Un inchino e una riverenza, quindi! Belle le vostre voci, e alcune stentoree e altre meno ma che cosa importa, ovvia! - che mi han rimandate vive le pagine del libro, Marigold, che ha accompagnato per anni i miei anni verdi, incendiando di passione per le parole la mia solitudine sarda.  Grazie per aver guardato negli occhi Lucy Maud Montgomery da piccina, e letto  nei suoi occhi la verità che essi cercavano, invano di celare. Sì, altro non dico perché resti nel segreto, tra noi solamente (e basta con i social odiosi che toglono ogni sano mi...

Nel respiro mio romano

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Dopo aver consegnato, come richiesto, una copia di Romaamor a donna Sofia, eccomi nella chiesiola di San Pantaleo e San Giuseppe Calasanzio a un tiro di sasso da Piazza Navona. Una scoperta, per me, per essere chiesa di tanti maestri cattolici che si sono spesi per la gioventù e domani io, proprio io, sarò in una scuola romana a parlare di libri... Esco perché stanno per chiudere le porte e il frastuono di Corso Vittorio  mi fa pensare che sì, Roma è viva e io tanto fortunata ad abitarla Sono ora diretta al giardino grande di Palazzo Venezia dove farò tappa nella mia personale panchina nascosta dal verde (dove nessuno arriva) e che è vecchia, un poco sghemba e si regge appena,  aiutata da un gradino di marmo.  Lì respiro nel silenzio mentre tutt’attorno s’agita la vita segreta degli uccellini che abitano tra erbe, piante e alberi. In rapido zampettare, ecco un pettirosso curioso, poi un passeretto. Due colombi si inseguono forse in amore. C’è una merla grigia che bec...

Una fatina in via dei Serpenti

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Taglio i legacci invisibili, lascio andare in acqua le cime che mi vogliono legata a banchine di cui non sono più parte, sciolgo i nodi della mia barchetta a vela e, gonfia la randa, eccomi nella bottega profumata di L e R, per andare poi da lì a prendere un caffè al bar in fondo alla via dei Serpenti. Che bel sabato pomeriggio, penso, anche se il freddo punge e bisogna arrotolarsi la sciarpa intorno al collo. Quattro caffè, ognuno alla moda sua, chi con lo zucchero, chi senza, chi con il latte freddo o caldo e siamo già di ritorno. Oh ma chi picchia all'uscio vetrato del negozio? Due occhietti turchini, un giubbottino di pelo rosa, scarpette con tanti cuoricini. Ecco che entra con la sua mamma la piccola G. E noi tutte, benvenuta, ciao, ciao, ti aspetttavamo e contente. La bimba, ancora ben coperta dai panni di fuori, si slancia con un LLLLLL nelle braccia di RRRRR. Gran risate nostre e poi eccola di ritorno, a mostrarci qualche mossetta di tai chi, fatta con una grazia acerba che...

Una festicciola in libreria per Romaamor

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Oh che bella festicciola si è celebrata, ieri sera, a casa di Masud, libraio ai Monti (Libreria Panisperna 220)! Tanti amici cari, venuti anche da lontano, per dare un benvenuto caldo al mio Romaamor. Un presentatore d'eccezione: Andrea, che è giornalista professionista e anche, da trent'anni, mio marito. A sorpresa, una bella sorpresa, è arrivato Marco Tosatti che è il mio direttore a Stilum Curiae. E lui scherzando: "Siamo soltanto io e te su Stilum Curiae!". Io: la sua redattrice unica! E c'erano tante amiche, alcune nuove altre antiche e persino una ex compagna del Mater Dei, Silvia che, per non perdersi la presentazione, ha camminato da Piazza Verdi (dove lavora) fino Via Panisperna, dove ad aspettarla c'ero io e c'erano anche dei buoni cioccolatini lindt (che non guastano mai). E Gosia? E Luana? E Livia e Daniela e Gianfranco e Paola e Antonio? E Franco e Roberto, la dolce Cecilia e i suoi genitori? Ma grazie, grazie a tutti perché di questi tempi è ...

Era José Saramago!

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In un bel palazzo color mandarino, altezzoso e distinto, che si pavoneggiava tra altri fratelli, e cuginetti dalle parti della via Salaria, abitava, mi pare al terzo piano, la professoressa Luciana Stegagno Picchio, ordinario di letteratura portoghese alla Sapienza. In testa  aveva braci accese di capelli rossi e la personcina tutta svelta in gonna e camicetta, come fosse caricata sempre a molla. Quando per la tesi di laurea andavo a casa sua mi riceveva in un gran salone di rappresentanza, io lì e lei laggiù a un tavolo lungo. E quanto rise quando le proposi un raffronto tra Pessoa e Pirandello! Cala trinchetto, mia cara. Infatti finii con una tesi dedicata a poche pagine di prose poetiche "Nuvole" tratte dal Libro dell'Inquietudine di Bernardo Soares (uno degli eteronimi di Pessoa). Ma torniamo all'inizio quando decisi di scegliere il portoghese come lingua quadriennale e quindi laurearmi con lei, con la Stegagno Picchio. Come ricordo il mattino che mi ritrovai non ...

Professoressa Pia

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Ero in quinto ginnasio quando all'Istituto Mater Dei arrivò, portata dal vento come Mary Poppins (ma senza ombrellino con pappagallo) una professoressa giovane di nome Pia N. Ci sembrò, a noialtre trenta, che la nuova insegnante fosse, per così dire, una di noi, tanto erano riccioluti i suoi capelli e dolce il sorriso. Tutta diversa la prof che andava a sostituire, bruna, arcigna, sempre in tailleur rosa o fucsia. Di me disse alla nuova che ero senza infamia e senza lode. Ma la Pia non le credette come mi disse molti anni più avanti. Ricordo che assegnò a ognuna di noi un personaggio dei Promessi Sposi e quando leggevamo in classe il Manzoni erano voci incrociate e tutto più vivo. Io ero Fra Cristoforo e ne andavo (e vado) fierissima perché di tutto il romanzo, ancora adesso, è il mio personaggio preferito. Anche se disputa il podio con un personaggino minore di nome Bettina (come mi chiamava mio padre) che, in un capitolo, corre a rompicollo a far da messaggera ed è amica di Menic...

Ricordi siciliani e una scrittrice napoletana (che amo)

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  Ero andata in Sicilia, terra di limoni e d'arance (Oh Carla, grazie per le arance che arriveranno!), per un premio letterario intitolato  a Leonardo Sciascia e più in precisione premio Racalmare Leonardo Sciascia e vincitrice, allora (oh quanti anni fa mi viene male a pensarci...) una signora russa di nome Cecilia Kin con il suo "Autoritratto in rosso", che non ho mai letto e che era stato pubblicato dalla casa editrice Lucarini che mi vedeva nientemeno che capoufficio stampa. Ma lei, la Kin, c'era e la ricordo, non so perché, tutta sorrisi e rotondetta e forse neppure lo era. Comunque fu durante quelle belle giornate agrigentine che ebbi la gioia di conoscere Mila Curradi, in arte (scrittrice) Luisa Adorno, e suo marito il professor Vittorio Stella. Toscana, brusca di modi, spigliata nel semplice vestire e allegra lei, lui siciliano, in canottiera anche d'estate per paura degli spifferi, tutto precisione e sorrisi a labbra cucite. Fummo amici, io che m'affa...

Invito alla presentazione di Romaamor

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  https://bookabook.it/libro/romaamor/

Laboratorio Bebabou, chiuso e riaperto!

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(questa, per me stupenda, è la borsa) Avevo deciso (e scritto) di chiudere il laboratorio bebabou (e così spesso mi capita di perdere il coraggio quando mi pare di non avere più strade...), ma l'altro ieri, con rinnovata energia, ho postato sul mio profilo Vinted una bella bennibag e l'ho prezzata con grande sconto e... un giorno dopo era venduta. Nuovi sentierini di campagna s'aprono per me nel ringraziamento al Signore (che sempre conduce i miei passi). Così ho ripreso  il viaggio, il coraggio e la voglia di andare avanti perché il cucito è parte della mia vita ed è un regalo della mia dolcissima Elisabetta...  Sicché avanti e con allegria. Ma ho deciso di produrre poche, stupende  (per me) bennibags, per soli, veri amatori. Non quantità, ma qualità! Intanto posto qui l'invito per partecipare alla presentazione di Romaamor che sarà una festa con bambini (due si sono già registrati) e tanti cioccolatini rossi come il cuore di San Valentino!