Una mattinata d'oro
Alla professoressa Aurora, e a Marta, Allegra, Tobia, Pietro e a tutti i ragazzi della seconda media dell'Istituto tal dei tali che se ne sta in una piazzola verde, proprio accanto a un bel parchetto in pennacchio smeraldino, vorrei mandare con un francobollo exprés, il mio grazie in cartoncino rosa. Sì grazie per gli occhi rotondi, temperati dalla curiosità, con cui avete seguito le mie tante parole, senza stancarvi - mi pare - mai. Un inchino e una riverenza, quindi!
Belle le vostre voci, e alcune stentoree e altre meno ma che cosa importa, ovvia! - che mi han rimandate vive le pagine del libro, Marigold, che ha accompagnato per anni i miei anni verdi, incendiando di passione per le parole la mia solitudine sarda.
Grazie per aver guardato negli occhi Lucy Maud Montgomery da piccina, e letto nei suoi occhi la verità che essi cercavano, invano di celare.
Sì, altro non dico perché resti nel segreto, tra noi solamente (e basta con i social odiosi che toglono ogni sano mistero) e tutta nostra (di chi c'era, come fossimo sul campo di battaglia con Enrico V, il giorno di San Crispino, in cui l'Inghilterra sparuta mise in fuga la cavalleria francese...).
Sì, altro non dico se non che, tornando a casa sull'autobus sessanta, spoglio e leggero, che filava svelto lungo la via Nomentana, ho sentito il cuore più leggero e vuoto di tanti semini che, non so come, volando in quella classe piccina nei suoi banchi ordinati, erano arrivati , lo so senza saperlo, a tanti cuoricini...
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