Tessera rossa

Ebbi il mio primo contratto da giornalista (s’intende non un articolo 1) giovane e verde nella redazione di un settimanalino per teenager che si chiamava “Hellò”. Direttore mio, e che mi scelse dopo aver io scritto per mesi e mesi lunghe e corte storie d’amore per adolescenti, era Michel Pergolani che allora, in quei remoti tempi quasi di Cleopatra, era “famoso” per essere lui nel gruppo di Renzo Arbore e corrispondente da Londra. Arrivava tardi in redazione, Michel, e, divertendosi un sacco, leggeva i miei articoli lievemente ironici su Simon Le Bon, Nick Kamen, Anthony Delon che erano i divi di allora, inventati e serviti su un piatto d’argento dal mago di Oz a chi (non io ancora diciannovenne) se li beveva come semidei… Io scrivevo, a capo chino, in compagnia di Sabrina, la segretaria di redazione, che ancora ricordo con affetto e tanta simpatia per l’intelligenza che guizzava dagli occhi neri e per il sorriso dolce che mi confortava. Passano degli anni e, rincorrendo il mio sogno d...