Una domenica con Carla




Si va,  Carla e io, nel placido pomeriggio che volge verso sera, proprio sulle rive del Tevere-Volturno,  all'altezza della Magliana, dove ancora s'arriccia  selvaggia la flora ripense (e quindi senza i bianchi, tristi muraglioni piemontesi) a visitare la mostra, "Il mostro" che  per due giorni ancora (cioè fino all'11 novembre) offrirà al visitatore  il gusto di ammirare tante belle fotografie di altrettanti giovani talenti italiani. Eccoci dunque alla Tevere Art Gallery che ha uno splendido terrazzo snasante lì dove le bionde acque serene scorrono gentili nel verde arruffato delle erbe e degli alberi.

La mia prima domanda e forse anche quella di chi legge è: "Ma perché il mostro se nelle foto di mostri non si vede traccia, anzi pare la bellezza l'ingrediente quanto basta?". Mi risponde Carla: "L'occhio del fotografo, si dice, cerca fuori il "mostro" che si porta dentro". E non è detto che sia per forza un mostro. Infatti, niente mostri. Mi muovo nel buio accogliente che avvolge la lunga sala del Tag, animata da foto che a volte paiono quadri, come nel caso del pesce  in gusto giapponese di Michele De Murtas. Altre volte sono ispirati da quadri, come "La ruota del tempo" di Stefano Ziccardi che fa pensare subito a Edward Hopper o  come "Ritratti invisibili" di Milena Lena che subito rimanda a Magritte...

Cammino e mi perdo in una foto e in un'altra, indovinando umori, personalità, pensieri di chi le foto le ha scattate. D'un tratto, oh che meraviglia! Sono due foto, firmate Tanizergh (oh mi pare di conoscerla questa signora...). Esse, le foto,  mi rimandano lo sguardo acuto di chi è riuscito a catturarle. In una, forse la più bella, il gioco delle luci,  nella strada al tramonto, racconta  una ricerca, la ricerca di un altrove  migliore e possibile. Che è forse il "mostro" che tutti ci portiamo dentro. Ecco, è ora di andar via e vorrei parlare di tutti gli altri, ma lo spazio non c'è e rimando alla prossima volta, che ci farà. Prima di andar via, lo sguardo mio cade sulla Chiesa di Santa Passera e anche se una santa con quel nome non c'è stata mai, nella Chiesa, medievale, si dice Messa...

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