Esquilibri una domenica mattina
La terza domenica del mese, sotto i portici di piazza Vittorio, ecco animarsi "Esqulibri", la mostra mercato di libri antichi, moderni, vecchi, per bambini, per intenditori. libri cerca e fruga che ce n'è, con santa pazienza, per tutti i gusti e per ogni riccio e capriccio e libri di ieri e di oggi e di sempre.
I banchi dei tanti espositori ricamano i contorni della bella piazza che resta ancora, per i romani, un pezzo di Piemonte nella Capitale. Il perché è semplice: a Roma, dove splende quasi sempre il grande astro di formaggio d'oro, i portici non servono e non serviranno quasi mai, ma i sabaudi, che scesero a conquistare il Regno pontificio, non lo sapevano e memori delle loro ubbie nordiche, li vollero, i loro bei portici di famiglia, come a casa loro, lassù sotto la Mole antonelliana...
Via ora servono eccome, Benedetta, perché anche se piove i nostri venditori di sogni in forma di carta possono esporre la loro delicata mercanzia e sperare di vendere qualcosa anche se il cielo suda. Oggi, io pure sono andata a snasare tra i volumi e mi sono portata indietro un bel libro di fiabe illustrate spagnole, che sono una delizia tutta rotonda e da leggere all'uzzolo e al bisogno
E l'ho comperato, il mio buon vecchio libro intendo, al banco di "Linea d'ombra" la libreria antiquaria del mio amico Giampiero che ora è affiancato nell'attività dal figlio. Lì accanto c'è anche lo stand di Michelle, anima libraia del Rione Monti, dove sempre aperto è il suo bel buchetto foderato di cultura, che si chiama "Libri necessari". Cammina, scartabella, compra, si fa tardi ed è ora di tornare a casa e, volando, carica di nuove parole, da aggiungere alle tante che ho già in casa, eccomi a preparare il pranzo della domenica.


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