Eraclito , le biblioteche milanesi e l'Onu


Una amica milanese, svelta nei suoi anni non più verdi, si è fatta ambasciatrice dei miei libri "Romaamor" e "Cuoresardo" nella biblioteca ambrosiana dove da anni si reca per le sue letture. Ha chiesto ai bibliotecari come poteva fare perché fossero presentati insieme, tutti e due, libri tra libri.

Oh grazie, mi sono detta e le ho detto, e subito lei, premurosa, mi ha girato le istruzioni per l'uso, cioè a chi indirizzare la richiesta e come fare. Pronta, mi sono attivata con il ricordo della presentazione sarda di "Cuoresardo" che è ancora oggi un'isola nel mio cuore sardo e qui in allegato un articolo che la racconta https://www.olbia.it/loiri-porto-san-paolo-successo-per-la-seconda-serata-di-libri-sotto-le-stelle-domani-il-terzo-appuntamento

Ho scritto, dunque, prima alla Biblioteca Centrale milanese e mi ha risposto una gentilissima signora spiegandomi che essa - la Biblioteca Sormani - è ora in ristrutturazione e quindi per ora niente e domani chissà. E poi alla biblioteca medesima di quartiere, quella della mia amica per capirci, e scendiamo d'un rigo per la risposta e mi cadono giù gli occhi a terra.

La risposta  mi ha sorpreso e mi ha anche allarmato perché una gentile Lucia mi ha spiegato questo: "Il nostro palinsesto si compone non solo di presentazioni di libri, ma soprattutto di eventi culturali di vario genere e argomento, e privilegiamo quelli legati al tema dell' ecosostenibilità e della salvaguardia dell'ambiente, in linea con l'Agenda Onu 2030 e le indicazioni della Direzione Cultura". Insomma, gentilmente parlando, ma con toni militareschi, dal politicamente corretto, in tinta verde, non si deroga proprio. Chiaro?

Come avrete capito (lo scrivono chiaro e tondo)  - e io benissimo l'ho capito perché è oramai un diktat tutt'intorno - è l'Onu che decide che cosa si fa in biblioteca, con buona pace dei libri e della cultura che, pura libertà di pensiero e di vita, sono passati di moda. Mi viene un poco da ridere e un poco da piangere. E mentre l'anima s'accende di sdegno, l'ironia picchia al mio uscio e così, divertita, all'Onu e alla sua agenda, dedico una gran risata e questo piccolo aneddoto che ha per protagonista un filosofo greco che amo, Eraclito.

Egli, Eraclito, faceva parte dei maggiorenti della sua città, l'Onu del tempo per capirci. Un giorno mentre, chiusi nelle loro alte stanze scrivevano "agenda Onu" d'allora, nessuno vede più Eraclito e serve anche la sua firma per l'approvazione. Dov'è, dove non è, nessuno lo trova. Cerca di qua e di là, di su e di giù e alla fine, con somma sorpresa di tutti, eccolo, Eraclito:  giocava con dei bambini fuori dalle mura della città. Occhi a punto interrogativo, smorfie di disgusto e lui, sereno,  continuando a giocare, spiegò che era molto più serio stare con i piccolini che  con loro a scrivere agende Onu o chi per lei...

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