IL sole di Padova (non è Nerone)
Quando esco di casa, al mattino ancora in boccio, il buio e il silenzio padovani accompagnano i miei passi che, leggeri, giungono alla meta, ossia alla cripta del Buon Pastore dove mi attende napoletana fino all'osso (nonostante i molti anni vissuti quassù a nordest) Giuly e con lei la Santa Messa.
Una meraviglia quotidiana osservare, laggiù, verso Sant'Antonino il cielo color d'arancio che già si prepara ad accogliere il primo sole nascente. Respiro, uno, due, tre e paragono nel cuore le luminarie umane che aprono e chiudono i loro occhietti d'oro e d'argento per le vie deserte al fulgore del vero sole che porterà al mondo luce e calore. Respiro e sono già arrivata nel giorno in cui si ricordiamo i martiri innocenti che hanno dato la vita per la Via, la Verità e la Vita. E proprio ieri, così per curiosità, ho preso in mano un libro di mio suocero con copertina rossa che si intitola "La vita di Nerone" ed è di Emilio Radius che fu marito della mia amata scrittrice Neera.
Lo leggo anche se già conosco, per aver letto le vite dei Cesari di Svetonio, le nequizie del figlio di Agrippina minore, ma sono curiosa di arrivare al punto in cui si parla del rapporto che Nerone - da molti considerato un Anticristo - ebbe con i cristiani. Ci arriverò, più avanti.
Pe ora passo e chiudo mentre il sole entra sfavillante dai vetri della finestra che guardano naso a naso due buffi comignoli che paiono due vedette del popolo dei nani...
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