Chiara e io
Oh che belle le memorie quando sono ben scritte, succose di vita, con le parole giuste, scelte con arte, parole piene di ironia, di piroette, evocative a puntino. Gli aneddoti, simpatici, semplici, autentici, si fanno universali. Ho pensato a tutto questo nel rileggere, proprio oggi, un librino dimenticato che ho trovato nel sito Coseinutili e barattato per pochi crediti (non ricordo quanti, forse due). E il libro in questione è di Piero Chiara, uno scrittore che un tempo era celebre e ora dimenticato, incartato nella velina e messo in soffitta, e si intitola "Con la faccia per terra".
Un libro di memorie, appunto, in cui lo scrittore torna in Sicilia prima nei racconti di lui bambino e ragazzino (accompagnando suo padre impiegato alle Dogane) poi per davvero, con occhi aperti. Diverte, fin da subito, e acchiappa per le buffe descrizioni dei "compari" di suo padre (tutti gustosamente diversi, s'animano nella visione buffa) per la divertente scena in Vaticano quando l'autore incontra, insieme a un gruppo di popolani sabini, Papa Ratti che, con davvero poco rispetto, l'autore descrive piccolo come un nano. ..
La scrittura di Chiara cattura per lo stile deciso, siciliano direi perché le radici sue affondano nella bella isola di Sant'Agata, sciacquano nel mare azzurro, saraceno, dove fino a ieri nuotavano le sirene, come ci insegna uno dei magistrali racconti di Tomasii di Lampedusa (ma ne parlerò in un altro post, magari...).
Insomma un libro bello che respira vivo ancora oggi. Ve lo consiglio! Io ho una edizione degli Oscar Mondadori, vecchiotta, in copertina una donnina nuda che si volta a guardare il lettore e accanto a lei c'è un'oca. Dovrò finirlo per capire il motivo di questa illustrazione e ve la dirò, casomai, domani..


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