La sera, in punta di piedi, scende a coprire il mondo con il suo bel manto nero trapunto di stelle, e io, sola a casa, me ne sto con il cuore sereno e rotondo perché so che finalmente (dopo tanta preghiera anche mia) chi ho amato sulla terra è ora nella quiete. E non mi chiama più, adirata a modo suo, nel cavalcar frenetico delle ore. Respiro, nel perdono di ogni cosa, e mi appresto al pasto serale mentre quelli che amo, il grande e il piccolo insieme, se ne stnno lassù a Milano...
Continuano ad arrivare piccoli commenti di lettori di Romaamor. E questa è la cara Celeste (che qui chiamo in nickname) che mi ha sostenuto con tutta la sua intrepida energia quando facevo il crowd funding e che, per fortuna, non si è pentita di avermi aiutata perché scrive in tre wap differenti, lasciandomi nella suspance tra il secondo e il terzo. "Libro bellissimo", poi "Non perfetto" e aggiunge con un bel faccino ridente, dopo aver fatto scorrere i secondi e in me brrr: "Troppo corto, ne avrei letto dieci volte tanto!". Bene, detto questo e tirato fuori dal forno la torta dell'Arcangelo Raffaele, mi metto a leggere le storie di Druso, Tiberio e dei germani che conoscevo sì, ma non in profondità per come le racconta Umberto Roberto nel suo "Il nemico indomabile" (Laterza editore) che vi consiglio.
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